november fourth.¨

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macymisa‚
Posted on 30/6/2010, 22:04




Avete presente quando avete un sogno e siete sul punto di realizzarlo?
Bhè, anche io avevo un sogno e l'ho realizzato.
Credo che il quattro novembre del 2009, sia stato il giorno più spettacolare ed emozionante della mia vita.
Ecco, non credo affatto, lo confermo.. Lo è stato.
Sapete, quel giorno ho visto i miei più grandi idoli e credetemi quando vi dico che mentre aspettavo che le porte si aprissero, ho detto si e no tre parole.
L'emozione superava ogni limite e sapevo che di lì a poco li avrei visti, avrei visto i ragazzi che da anni vedevo attraverso uno schermo e al sol pensiero di sentire le loro voci dal vivo avevo un brivido lungo la schiena.
Il tempo però, sembrava non stare dalla mia parte, non passava mai. Era come se si fermasse di tanto in tanto e più guardavo l'orologio e più mi innervosivo.
Non so come, ma quelle interminabili ore (pure sotto la pioggia), passarono.
Erano le sette e trenta, forse non esatte, ma comunque era l'ora di entrare.
I cancelli si aprirono e le fan iniziarono a spingere verso gli ingressi, tenni la mano alle mie amiche ed entrammo.
Credo di avervi già detto l'emozione che provavo, ma è quasi impossibile riportarla su un file scritto.
Comunque sia, quando entrai nell'adriatic arena mi fermai. Sapevo che quella sera sarebbe passata troppo in fretta e volevo godermela fino in fondo.
Volevo più che mai toccarli ed era davvero un chiodo fisso per me, così presi i primi posti e mi ritrovai in prima fila spiaccicata alle transenne con davanti uno dei tanti bestioni, chiamati anche più comunemente 'bodyguard'.
Avevo le mie amiche vicino a me che continuavano a fissarmi, sapevano davvero quanto i Jonas contavano per me e mi continuavano a ripetere 'siamo in prima fila Marta!'
Lo sapevo benissimo, ed era già per me una cosa magnifica.
Il primo passo era stato fatto, eravamo dentro ed ero più che contenta.. Ma tutti sanno che quando aspetti qualcosa, questo qualcosa ci mette sempre ore ed ore per arrivare.
Ebbene, le luci si spensero, il mio cuore iniziò a battere più forte, anche se sapevo che non sarebbero entrati loro, ma Jacopo, il cantate che aprì il concerto.
Cantò qualche canzone, di cui sinceramente non ricordo i titoli, ma cercai in qualche modo di seguirlo mentre cantava. E' stato bravo e devo ammettere che li ha accolti bene.
Dopo la performance di Jacopo passarono altri minuti, più che qualche minuto. Interminabili minuti. Dicevo che non sarebbero mai arrivati, e invece le luci si spensero per una seconda volta.
Questa volta il cuore fece un balzo, perchè questa volta sarebbero entrati loro.
Tutti iniziarono ad urlare più forte e più forte ancora, stavo per scoppiare dall'emozione e ancora nel raccontarlo mi tremano le mani.
Si sentivano urla 'Jonas!Jonas!Jonas!' e come sottofondo We Will Rock You dei fantastici Queen.
Poi, le note cambiarono e capì che erano quelle di Paranoid, iniziai a tremare e allo stesso tempo ad urlare. Dal centro del palco vedevo sbucare proprio loro, quei tre ragazzi del New Jersey, che tanto avevo sognato, erano davanti a me.
Nicholas iniziò a cantare e sinceramente pensavo davvero di svenire.
La serata proseguì e non staccai mai gli occhi da loro, scattando mille e mille foto.
Guardavo ogni loro singolo movimento, persino quando bevevano, quando si toglievano la giacca e speravo che Nicholas si togliesse il cappello per vedere dal vivo i suoi meravigliosi riccioletti.
Non mi sembrava vero, guardai l'orologio e mi accorsi che erano già le dieci e quaranta.
Quando stai bene il tempo passa troppo veloce.
Il concerto si concluse verso le undici, credo e si concluse con Burning Up, dove entrò sul palco anche Big Rob.
Il momento più triste era arrivato, sapevo che sarebbe arrivato.
Si presero per mano e fecero gli inchini, e scomparirono dal palco proprio come erano venuti.
Trattenni le lacrime a stento, guardai per un'ultima volta il palco, sapendo che loro erano là sotto, poi sentì la mano della mia amica scivolarmi sulla spalla 'Marta, dobbiamo andare.'
Non volevo andarmene, non volevo staccarmi da loro, proprio ora che eravamo così vicini.
Uscimmo dallo stadio e salimmo subito in macchina, riguardai le foto per tutto il tragitto e ripensai al fatto che pochi minuti fa ero proprio vicino a loro.
Arrivai a casa e iniziai a piangere, avevo tentato di trattenere le lacrime ma non ci riuscì.
Non mi sentivo stupida affatto, anche se potevo sembrarlo.
Era stata un emozione fantastica, anche se non ero riuscita a toccarli, non ce l'avevo fatta.
E' per questo che il mio sogno non si è realizzato del tutto, vorrei poterli abbracciare, parlargli, avere una foto con loro.. Ma non li ringrazierò mai abbastanza per quella giornata così fantastica.
GRAZIE ragazzi.
 
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