| «Oh how I wish that was me..»
Mi svegliai nel bel mezzo della notte, svegliata da un rumore in cucina. Sobbalzai nel letto e guardai la sveglia: 4.10am Stropicciai gli occhi e lentamente mi alzai dal letto senza fare troppo rumore. Per quanto io fossi una fifona tremenda, ero anche curiosa e fu per questo che silenziosamente iniziai a percorrere il corridoio per arrivare in cucina. La porta era chiusa, ma vedevo la luce accesa, così afferrai la maniglia e senza pensarci due volte, aprì di scatto. <cazzo Em! Sei fuori di testa per caso?> Trovai Louis intento ad aprire un barattolo di Nutella seduto sul tavolo. Sospirai profondamente <oh scusami tanto Tomlinson se sono stata svegliata da un rumore tremendo proveniente proprio da qui.> Lo guardai alzando un sopracciglio e Lou ricambiò lo sguardo, tramutando la sua smorfia di prima in un sorriso bellissimo <scusa Em, ma avevo fame.> Prese delle fette di pane e iniziò a spalmare la Nutella, poi me ne porse una <tieni.> Sorrisi e addentai il pane. <grazie Tommo.> Mi sedetti accanto a lui sul tavolo. Louis si sistemò la vestaglia, coprendosi per il freddo <malik è diventato il tuo cagnolino personale, non è vero?> Guardai male Lou, che ricambiò lo sguardo, puntando i suoi occhi azzurri dritti dritti sui miei. <cosa te lo fa pensare?> Allargò le braccia e alzò le spalle <intuito maschile.> Puntò un dito alla tempia, come per far intendere che avesse fatto chissà quale ragionamento. <bhè, Styles è geloso.> Mi diede una gomitata <oh ti prego, non cercare di mettere una buona parola per lui, non mi va a genio, è sempre stato così e sempre lo sarà, e nemmeno tu Tommo potrai cambiare le cose.> Louis finì la sua fetta di pane e mi guardò masticando <oh no, tanto Harry è mio, meno rivali ho e meglio è.> Si pulì la bocca e mi sorrise nuovamente, avvicinandosi e dandomi un leggero bacio sulla fronte. <torno a dormire, 'notte Em, ti voglio bene.> <ciao Lou.> Gli mandai un bacio e appena Lou chiuse la porta misi a posto la Nutella e il pane, mi lavai le mani e decisi di tornare a dormire.
Il mio risveglio non si può certo definire come piacevole. La mia sveglia fu Niall che si gettò a capofitto sopra di me e mi tolse le coperte di dosso. <buongiorno bellissima! Buon Natale!> <niall pesi come una balenottera azzurra, ti prego di toglierti dal mio esile corpo.> Ficcai la testa sotto il cuscino e con le mani provai di spingere via Niall. Nulla da fare, anche perchè poco dopo si aggiunsero Louis e Zayn e la cosa non migliorò di certo. <okay, vi prego, mi alzo, giuro.> Mi sedetti sul letto e recuperai le coperte che Niall mi aveva tolto. <oh andiamo Em, milioni di ragazze pagherebbero per un risveglio così!> Guardai Niall torva <sparati Horan.> Louis scoppiò a ridere e avvicinandosi a Niall, lo baciò sulla guancia <ma perchè dovete scambiarvi effusioni anche di prima mattina? Insomma, con che voglia?> I due mi guardarono per poi prendersi sotto braccio e dirigersi verso la cucina <lei non capisce il nostro amore.> Urlai dietro a Louis <vedi di non fare ingelosire il tuo amichetto Styles, o te la farà pagare!> Risi e mi misi una mano sul viso per la disperazione. <buongiorno, comunque.> Zayn era ancora sul letto, non si era mosso di un millimetro e adesso mi guardava con quella faccia da cucciolo appena alzato di prima mattina. <anche a te.> Si avvicinò gattonando a me e mi baciò sulla guancia, con la stessa dolcezza di sempre e con quella bellissima leggerezza nelle labbra calde. Poi si alzò e raggiunse gli altri in cucina. Toccai la mia guancia e lo guardai allontanarsi. <oh.>
A malavoglia raggiunsi la cucina, ero affamata ed era l'unica cosa che mi aveva fatta stare su dal letto. Sentivo le voci dei ragazzi farsi più chiare. <no Tomlinson, forse non capisci che quel biscotto spettava a me!> Riconobbi la voce di Niall, che come sempre se ne stava a litigare per il cibo. Mi affacciai alla porta <si può entrare oppure è in corso la terza guerra mondiale?> <buongiorno dormigliona! Ti ho preparato una colazione con i fiocchi!> Liam mi rivolse uno dei suoi migliori sorrisi e mi presentò delle frittelle, con sopra della glassa al cioccolato, appena fatte da lui. <oh Liam, sei troppo gentile.> Niall si girò verso di me, come se si fosse accorto solo ora che ero entrata nella stanza. <em, oh santi numi, ti sei resa conto di non indossare il pigiama?> Mi stropicciai gli occhi e osservai le mie gambe nude, per poi spostare lo sguardo sui ragazzi. <oh cazzo.> Smorzai un sorriso <non vi scandalizzerete spero.> Louis si portò una mano sugli occhi <potrei non rispondere più delle mie azioni, ecco tutto.> Zayn si limitava a sorridere e spostava i suoi occhi dalle mie gambe alle mie labbra, Niall aveva portato una mano sul collo e si grattava indifferente. Allargai le braccia e mi sedetti nel posto che Liam aveva riservato per me, accanto a Styles. <oh, stamattina avrò l'onore di averti vicina!> Mi sfiorò le gambe senza volerlo con le sue, e, non chiedetemi perchè, mi partì un brivido. <già Styles, per la prima ed ultima volta vicini.> Mi buttai a capofitto sulle mie frittelle. Dio quanto adoravo il cibo di Liam, era l'unico che sapesse cucinare decentemente. Harry sfiorò ancora le mie gambe e questa volta pensai che non fosse stata casuale, così gli rivolsi uno sguardo e lo sorpresi mentre sfoggiava uno dei suoi sorrisi migliori, mentre mi guardava. Sentì qualcosa nel mio stomaco, non so definire cosa, però quel sorriso mi mandò in frantumi. Oh no, assolutamente no. Harry Styles non mi piaceva, no. Ne ero più che convinta. Mentre finivo le frittelle, Harry mi sfiorò più volte, ed ogni volta provai un brivido, o un qualcosa che gli si avvicinava. No, non poteva essere. Cercai di distrarmi, provavo a perdermi nella glassa delle frittelle, negli occhi azzurri di Niall o nei capelli perfettamente sistemati di Liam, ma nulla. Tutto mi riportava a lui.
Accesi lo stereo e misi il cd degli Script che mi aveva regalato Niall per il compleanno. Mi guardai allo specchio e pensai che forse era il caso di vestirsi, per evitare ulteriori figure di merda. Mi tolsi la maglietta che definivo 'pigiama' e rimasi in intimo. Era tremendamente freddo quella mattina, nonostante il riscaldamento fosse acceso già da diverse ore. Iniziai a frugare nell'armadio alla ricerca della felpa verde dell'Irlanda quando sentì la porta aprirsi e vidi Zayn entrare. <oh diamine Malik, nessuno ti ha insegnato che si bussa, per educazione?> Zayn rimase sulla porta fermo e scoppiò a ridere <non è colpa mia! E' Horan che mi ha detto che potevo entrare!> Alzai la voce per farmi sentire da Niall <horan può dire quello che vuole, ma questa è pur sempre la mia camera, è un minimo di privacy la necessito!> Sentì Niall ridere dal salotto e bofonchiare qualcosa a Louis. <mannaggia a te Horan.> Mi misi una mano in faccia dalla disperazione, poi guardai Zayn <cosa cercavi tu? Fai in fretta, vorrei anche vestirmi.> Zayn mi squadrò tranquillo <puoi farlo, io non ti do fastidio.> Incrociò le braccia sul petto e si posizionò appoggiandosi allo stipite della porta. <fai sul serio Malik? Dio mio ti prenderei a schiaffi.> Zayn scoppiò a ridere nuovamente, con quella risata che ti mozzava il fiato, che purtroppo ti incantava, come tante delle cose di Zayn. Presi il cuscino che stava sul mio letto e glielo lanciai <te ne vai adesso?> Zayn raccolse il cuscino e se lo abbracciò, stando sempre appoggiato allo stipite. <fantastico.> Presi i pantaloni appoggiati sulla sedia vicino alla finestra e continuai nella mia furiosa ricerca della felpa verde. <ma dove cazzo..?> Zayn si avvicinò a me e all'armadio <cosa cerchi?> <una felpa Malik, una dannata felpa stramaledetta.> Zayn sorrise <se intendi quella verde dell'Irlanda, ce l'ha addosso Styles in questo preciso momento.> Chiusi le ante dell'armadio di furia <io lo uccido.> Pestai con le gambe fino al salotto, dove vi trovai Harry seduto sul divano accanto a Louis con l'iphone in mano. Mi posizionai davanti a lui e senza nemmeno dirgli nulla, allungai le mani verso di lui, slacciandogli la felpa. <questa.è.mia.> Scandii bene le parole e gliela tolsi del tutto, lasciandolo a torso nudo. Harry si era limitato a fissarmi <già il fatto che tu mi abbia spogliato e che sia venuta di qua in reggiseno mi ha eccitato, quindi vedi tu.> Harry rise e Louis non riuscì a trattenersi, così rise con lui. Ero sempre stata abbastanza aggressiva per essere una ragazza e non riuscì a resistere a Harry, che era proprio davanti a me. Lo colpì sulla guancia con uno schiaffo sonoro. Louis portò le mani alla bocca e Niall si voltò per guardarmi. Harry si limitò a sorridere <io ho solo detto la verità, eh?> Si massaggiò la guancia <qui qualcuno è un po' suscettibile.> Lo guardai e per un po' non lo presi a morsi <suscettibile? Da quando ti è permesso frugare nel MIO armadio?> Harry allargò le braccia alzando le spalle <io sono Harry Styles, e posso fare qualsiasi cosa.> <okay, io ti uccido.> Lo presi per le spalle, ma Zayn mi afferrò le braccia e mi trascinò lontano da lui. <sei piuttosto rissosa eh?> <mollami Malik.> Mi divincolai dalla sua presa stretta e mi sistemai la felpa, allacciandola. <styles ha l'intelligenza di un criceto morto, o mi pare solo a me?> Zayn non potè fare a meno di ridere <non deve prendere la mia roba, neanche la deve sfiorare, neanche la può guardare.> <addirittura!> Guardai Zayn torva, alzando un sopracciglio <non ti ci mettere anche tu Zayn, già ho Tomlinson che cerca di convincermi che Harry è il più bravo, bello e perfetto ragazzo sulla faccia della terra, ma fatemi il piacere voi tutti.> Zayn mi guardava accennando di tanto in tanto un sorriso. Perchè faceva male solo a guardarlo? <oh e smettila di sorridere, o almeno smettila di ammiccare.> Zayn rise guardandosi le scarpe <e perchè dovrei?> Mi grattai la fronte <perchè quando sorridi sei illegale Malik.> Detta la mia stupida frase di getto, me ne tornai in camera, chiudendo la porta.
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«I can ever be brave, cause you make my heart race..»
<potevi avvertirmi prima Em! Avresti dovuto cazzo!> Guardai Niall, che se ne stava di fronte a me con le mani suoi fianchi e si dimenava. <oh scusami tanto se per una volta nella mia vita frequento altre persone al di fuori di voi cinque!> Io e Niall eravamo in cucina, l'uno di fronte all'altro e ci stavamo urlando contro da venti minuti buoni. <non si tratta di quello Emma Marie, e lo sai. Ma tu l'hai invitata qui! E ci sono anche i ragazzi, e la cosa non mi per nulla a genio. Non voglio che tutti sappiano dove abito!> Niall batteva il pugno sul tavolo e il fatto che mi avesse chiamato con il mio nome intero, voleva dire che era davvero arrabbiato. <e' davvero un peccato, dato che anche io vivo qui! Vedo che ogni volta che tu ti porti qualche ragazza a casa, io me ne sto zitta nella mia camera! Se per te deve essere un grosso problema, me ne vado. Anzi, se la vogliamo dire tutta, i tuoi quattro amichetti non dovrebbero vivere qui 24 ore su 24. Una casa ce l'hanno, giusto?> Mi ero puntata davanti al viso di Niall e lo guardavo mentre tratteneva la rabbia e la passava ai suoi pugni ben serrati. Sapevo quanto odiasse litigare con me, ma questa volta la ragione era la mia. <cosa sta succedendo qui? E' da un'ora che urlate!> Liam stava sulla porta con una mano sulla maniglia . <il tuo amico è uno stronzo, ecco tutto.> Rivolsi un ultimo sguardo a Niall per poi uscire, oltrepassando Liam.
<si può?> Rimasi stesa sul letto a fissare il soffitto azzurro <entra pure.> Liam aprì un po' la porta e si affacciò <e' arrivata la tua spalla su cui piangere!> Ed era vero. Quando litigavo con Niall, lui c'era sempre. Mi raggiungeva in camera e mi confortava. Bastava un abbraccio e mi sentivo in pace con il mondo. Gli sorrisi e lui ricambiò entrando e chiudendo dietro di sé la porta. Mi sedetti e lui prese posto accanto a me <liam, prima scherzavo quando ho detto che voi non dovreste stare qui. Io vi voglio bene, o meglio, voglio bene alla maggior parte di voi..> Liam non trattenne un risolino e mi guardò <lo so che non dicevi sul serio, quando sei arrabbiata spari cose senza senso.> <oh grazie tante.> <solo quando sei arrabbiata però> Lo guardai <in pratica sempre.> Rimanemmo per un po' in silenzio, poi rivolsi un altro sguardo a Liam <liam, ho bisogno di uno dei tuoi abbracci.> Quella frase uscì diretta dalla mia bocca, che forse nemmeno l'avevo pensata. Il biondiccio si limitò a sfoderare un sorriso bellissimo e mi trascinò tra le sue braccia, come faceva sempre. Mi sistemai e poggiai la mia testa sul suo petto, sentivo il suo cuore battere.. Perchè tanto veloce? Rimanemmo abbracciati per un po', in silenzio, come piaceva a noi e come facevamo sempre. Liam per me era un grande amico. <ti va se raggiungiamo gli altri?> Liam mi guardò per un po', tra il deluso e il felice. Poi mi baciò sulla fronte e appena alzai il mio viso per sorridergli, le sue labbra si spinsero sulle mie. Sì, Liam mi baciò. Un bacio bello, tenero, leggero. Passò una mano tra i miei capelli ondulati e si staccò veloce <oh Dio mio, scusami Em. Ti prego scusami.> Si alzò di fretta e uscì dalla stanza lasciando la porta socchiusa. Liam? Non aveva mai lasciato trasparire nulla, se non della semplice e genuina amicizia. A quanto pare avevo frainteso tutto, e come sempre, avevo capito nel verso sbagliato.
Decisi di uscire, non avevo voglia di vedere nessuno. Né Liam, né Harry e soprattutto non volevo vedere Niall. Mi infilai gli stivali e uscì, chiudendo dietro di me la porta. Fuori nevicava ancora, anche se non era una neve fitta, ma i fiocchi erano leggeri e scendevano lenti sopra la mia testa. Decisi di fare due passi e passai per il parco. La neve era meravigliosa, ma mi metteva una certa angoscia. Tutto era così bianco, così senza colore. Continuai a camminare, calciando un sassolino a terra e guardando, di tanto in tanto, le luci di Natale che ogni casetta sfoggiava. <ehy, ragazza solitaria!> Una voce dietro di me si stava avvicinando, voltandomi vidi Harry proseguire a passo diretto verso di me. Sbuffai. <cosa ci fai qui Styles, mi segui adesso?> Harry prese posto accanto a me e camminava con le mani in tasca <oh no, avevo solo voglia di fare due passi.> <e stranamente capiti proprio qui. Diamine che coincidenza!> Harry tirò fuori le mani dalle tasche e mi diede una leggera spinta <non ci provare Styles, o questa volta ti ammazzo. Non c'è nessuno a fermarmi.> Harry mi guardò divertito <punto primo: Non ho paura di una ragazzina e, punto secondo, per una volta ti fa tanto schifo chiamarmi Harry?> <allora, punto primo: dovresti avere paura di me, non sono una ragazzina e posso fare di certo più male di un ragazzo, se so dove colpire.> Guardai il suo corpo, fermandomi sul cavallo dei pantaloni e strizzandogli l'occhio <e, punto secondo, il nome Harry non mi piace.> Harry mi guardò stravolto <che cosa? Cioè, il nome Harry rappresenta l'Inghilterra! Il principe Harry, Harry Potter e poi Harry Styles!> Sorrisi <dio mio quanto sei egocentrico e presuntuoso e idiota.> Harry mi guardò con un mezzo sorriso <però questo ti piace.> <ulei di no.> <oh io credo di sì, altrimenti non staresti passeggiando con me e non sorrideresti appena dico una cosa stupida.> Mi guardai le scarpe. Aveva ragione. Lo guardai in viso <infatti ancora mi chiedo perchè ti sto parlando.> Scoppiò a ridere <ma piantala.> Questa volta fui io a spintonarlo ma non lo spostai di un millimetro. Mi guardò <visto? Hai la forza di una formica, cara la mia Em!> <ah sì Styles?> Sottolineai bene il suo cognome. Con tutto il mio peso e la mia forza mi spinsi a lui che, non so se apposta o no, si lasciò cadere sul parto vicino, completamente innevato. Mi ritrovai sopra ad Harry Styles, per una stupida coincidenza, in una strana circostanza. Harry mi sorrise. Il suo sorriso era così vicino a me che lo ammirai bene. Forse, la Em di qualche settimana fa, si sarebbe alzata in un battibaleno, ma rimasi lì appoggiata al suo petto, senza sapere cosa fare. Mi guardò con i suoi occhi vispi <l'avevo detto io, che ti piacevo.> <fanculo Harry.> Mi alzai ripulendomi della neve e sistemandomi il cappotto, Harry si alzò a sua volta. <bhè, oggi abbiamo fatto dei passi da gigante.> Lo guardai senza capire <mi ha chiamato Harry.> Gli diedi una leggera spinta e ricominciai a camminare con lui al mio fianco.
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